L’ immaginazione è una potente facoltà della nostra mente che non solo serve a “inventare” altri mondi e realtà ma anche ad uscire dall’esperienza del nostro “vivere” ed aprirci a quella degli altri. Ecco perché l’ immaginazione è così importante nel meccanismo dell’empatia… Laura Boella, “Sentire l’altro”, Raffaello Cortina Editore
Per sintonizzarci con altri mondi e altre esperienze dobbiamo esercitare l’ immaginazione. A che cosa attinge l’ immaginazione? Come vive in noi? È forse soltanto una facoltà che ci allontana dalla realtà e ci trasporta nel mondo dei sogni e delle congetture senza consistenza? L’ immaginazione libera lo spazio del puro possibile come spazio di gioco affrancato da ogni vincolo reale? Sappiamo che nel bambino è una dote spontanea molto sviluppata, che lo aiuta ad aprirsi al mondo, ad affrontarne senza troppi traumi le infinite avventure. Nell’adulto spesso è come se si spegnesse, a volte soffocata dagli imperativi della vita reale. Ma è sempre possibile riattivarla, per esempio, attraverso la frequentazione dei testi poetico- letterari. Essi rappresentano infatti una delle vie per approfondire la sensibilità per l’altro e, in particolare, per uscire dai canoni convenzionali dell’interpretazione dei comportamenti. Le storie narrate rendono plausibili le trame emotive degli avvenimenti, danno ragione dell’imprevedibilità dei caratteri e delle azioni umane, invitano a seguire le logiche del cuore e non quelle dell’interesse economico o della legge impersonale. C’è però una trama più profonda dell’ immaginazione, che sicuramente dà ragione della capacità della letteratura, della poesia, della musica di insegnarci ad aprire la nostra mente, ma che deve essere riconosciuta all’opera in ogni nostro atto.
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