L’individuo viziato è una personalità che nasce da un certo tipo di educazione e che, soprattutto, avrà una disposizione nell’affrontare la vita particolarmente svantaggiosa… Alfred Adler, “Il senso della vita”, Newton
Le persone viziate non godono di buona fama; non ne hanno mai goduta. Ai genitori non piace essere accusati di aver viziato i loro figli. Ogni persona viziata si rifiuta di essere considerata tale. Nessuno di noi saprebbe spiegare con esattezza cosa voglia dire viziare; però, come per intuizione, si sa che l’educazione viziante è un peso e un ostacolo a un corretto sviluppo. Essere viziati piace a tutti, ad alcuni però in modo particolare. Molte madri sanno solo viziare. Per fortuna molti figli si difendono con forza dall’essere viziati, con una forza che talvolta riesce a ridurre i danni che potrebbero venir arrecati. Ridurli ricorrendo a formule psicologiche è difficilissimo. Non possiamo adottarle come direttive perché nella ricerca delle basi di una personalità o per spiegare atteggiamenti o caratteri queste potrebbero venir applicate senza discernimento, alla cieca. Dobbiamo aspettarci sempre un milione di varianti e sfumature e cercare conferma a ciò che crediamo di aver scoperto tramite controlli e confronti. Infatti il bambino che non vuol essere viziato oppone di solito una resistenza esagerata, cioè si difende anche nelle situazioni in cui sarebbe opportuno l’aiuto esterno. Quando, in seguito, nella vita l’atteggiamento viziato tenta di farsi strada ma la libera volontà è integra, cosa molto frequente, il viziato prova disgusto per la situazione che si è venuta creando. Però questo disgusto non modifica lo stile di vita. Lo ha acquisito durante l’infanzia ed è un’abitudine ormai radicalizzata. Secondo la Psicologia Individuale il solo modo per capire un individuo consiste nell’osservare i comportamenti che adotta per risolvere i suoi problemi della vita.
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