amore felice

L’ amore felice, come riconoscerlo…

È importante saper riconoscere un amore felice da un amore infelice. Sembrerebbe facile fare questa distinzione ma in realtà vista la grande quantità di relazioni dolorose che le persone portano avanti, la cosa non si rivela così scontata. Ecco allora un metodo molto semplice che nella sua apparente banalità nasconde un grande verità: per poter fare questa distinzione e saper riconoscere l’amore felice dobbiamo per prima cosa imparare ad essere sinceri con noi stessi…

“C’è un modo per capire se questi amori sono giusti o sbagliati? Se vai la pena di viverli oppure no? E fino a che punto mettersi in gioco?  Voglio suggerire un metodo che si basa proprio sulla provocazione della mia vecchia zia. L’ho chiamato “il termometro della felicità” e l’idea è molto semplice: un amore è giusto se da felicità mentre è sbagliato quando da infelicità. Troppo facile? Proviamo a pensare. Non sto consigliando di usare questo metro di misura per la prima fase di un rapporto, quando la passione, la novità dell’innamoramento colorano tutto di rosa. Propongo invece di intingere la cartina di tornasole dei sentimenti in quel sedimento che si forma nella relazione amorosa dopo un certo periodo di tempo. Allora ci si può chiedere in tutta franchezza: «Ma a me questa persona, non nelle parentesi alle Maldive, nei momenti di festa, ma nella sua quotidianità – perché gli amori vanno giudicati nella quotidianità, nella più banale declinazione della nostra vita – mi fa felice oppure no?». Laddove felicità non vuoi dire necessariamente camminare a mezzo metro da terra, non vuoi dire continua euforia, non vuoi dire toccare il cielo con un dito 24 ore su 24, il che sarebbe impossibile. Ma significa star bene, sentirsi rispettati, tranquilli, sereni e, anche se siamo persone di natura inquieta, essere felici nella propria inquietudine, perché un vero rapporto d’amore ci fa essere noi stessi. E se si soffre? É ovvio che l’amore non da solo felicità, ci sono per tutti dei momenti bui. Però a volte si chiamano amori anche quelle cose che fanno stare bene un giorno e male gli altri 364, un momento di paradiso che si paga con settimane di inferno. E addirittura quasi viene da pensare che gli amori che fanno soffrire servano per arrivare a quell’istante di felicità, come in una specie di gioco sadomasochista in cui a un certo punto non si sa più cosa si stia davvero cercando. La prima cosa che voglio dire dunque è che questi non sono amori felici, di conseguenza non sono un amori giusti.”

COMMENTO – Esiste l’ amore felice se sappiamo riconoscerlo e apprezzarlo nella sua semplicità e spesso nella sua pacatezza. I criteri sono sicuramente quelli indicati da Paolo Crepet e che al loro interno parlano di una profonda verità:  l’ amore felice non è quello che lascia senza respiro, che inebria, che ci sconvolge, quello passionale in ogni istante. Non che tutto questo non sia piacevole ma l’esperienza insegna che tutto questo è solo un aspetto dell’amore connesso alla prime fasi dell’innamoramento e che è giusto che ci sia. Ma se queste relazioni sono amore lo scopriamo dopo, quando il rapporto entra nella quotidianità e le persone diventano più vere nel rapportarsi l’una all’altra. L’ amore felice è un incastro che proprio nel rispetto della nostra diversità da quella del/della partner, ci permette di sentirci nel posto giusto accanto alla persona che abbiamo scelto. Esso produce quel senso di benessere derivante dal fatto di poter essere noi stessi fino in fondo nel rispetto dell’altro e sentendoci rispettati dall’altro. Poi c’è l’amore infelice ma credo che questo sia facile da riconoscere perché chi vi si trova invischiato lo sperimenta sulla propria pelle, vivendo tutto il malessere che ne deriva. La vera difficoltà, in questi casi, non sta dunque nel fatto di non accorgersi di vivere una relazione sbagliata, ma nel non saper ammetterlo a se stessi traendone poi le giuste conseguenze. Ciò accade per tanti motivi: dipendenza affettiva, fragilità interiore, paura del cambiamento. Altre volte subentrano situazioni oggettive a non permettere l’interruzione di questi rapporti: disagio economico, figli, mutui contratti, etc. Anche queste condizioni a volte impediscono di mettere fine agli amori infelici. In ogni caso il primo passo da fare quando si vivono amori sbagliati è quello di ammettere a se stessi questa situazione e cominciare a lavorare interiormente per imparare a non dipendere più da essi, recuperando il proprio benessere al di là di tali rapporti. Arrivare poi, nei tempi e nei modi possibili per ognuno, a mettere fine ad essi per recuperare la possibilità di vivere in altre condizioni il proprio amore felice.

Paolo Crepet, “Gli incontri sbagliati. I volti dell’amore”, Mondadori

Leggi altri pensieri di Paolo Crepet: ERos questo sconosciuto

Leggi su Paolo Crepet