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Sogni : il linguaggio dell’anima

Sogni e le loro immagini sono, per Hillman, la modalità con cui si manifesta la nostra anima. Le immagini dei sogni più che interpretate andrebbero osservate. I sogni sono per Hillman il modello della realtà psichica, pensata come un paesaggio interiore popolato di immagini. La psiche presenta le proprio dimensioni immaginali (specie nei sogni) operando liberamente, senza bisogno di parole. I sogni sono, dunque, la materia principale per conoscere la psiche umana.
James Hillman, I fuochi blu. Adelphi

La psiche non è inconscia. Noi lo siamo: noi pazienti, noi analisti. La psiche produce di continuo dichiarazioni intelligibili: produce sogni e sintomi, fantasie e umori; ha intenzionalità e progettualità. Ma il sistema della terapia ha proiettato «l’inconscio» sulla psiche del  paziente, il che comporta, per la  teoria degli opposti, che l’analista debba essere conscio. E sia il paziente sia l’analista tendono a credere a questo sistema. Ma la cosa che conta è che la coscienza fluttua; è un fluido psichico, come avrebbe detto Mesmer, che avvolge e compenetra tutta la seduta di analisi senza essere prerogativa di uno dei due partecipanti a esclusione dell’altro. A volte il paziente ha un’intuizione, altre volte invece è l’analista a essere conscio e lo mostra con la sua reticenza, oppure la coscienza è tutta nell’immagine.
Per esempio, in un sogno compare un enorme serpente nero: si può passare un’ora in sua compagnia parlando della madre divorante, dell’angoscia, della sessualità rimossa, della mente naturale, facendo tutte le mosse interpretative che di solito si fanno. Ma quello che viene tralasciato, ed è invece di importanza vitale, è l’attività del serpente, l’enorme serpente nero che striscia nella nostra vita…e nel momento in cui lo si definisce, lo si interpreta, lo si è perduto, lo abbiamo bloccato, e allora il paziente se ne va dalla seduta con un concetto: la mia sessualità rimossa, le mie passioni oscure, mia madre, quel che si vuole, ma il serpente è perduto. Il compito dell’analisi è di trattenere il serpente, quel serpente lì, e i modi per farlo sono vari … ma come viene interpretato, il serpente nero perde la sua necessità, e noi non abbiamo più bisogno dei nostri sogni perché sono stati interpretati. Invece secondo me ne abbiamo bisogno sempre, abbiamo bisogno proprio di quell’immagine che ci è venuta durante la notte.

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