Psicologo on line : consulenza e web

psicologo on line
Intervista esclusiva allo psicologo on line Dott. Marco Giacobbi a cura del Dr. Andrea Iengo, Psicologo esperto in attacchi di panico e blogger.

Chi è lo psicologo on line ?In questa intervista viene trattata una delle materie più dibattute in psicologia: il rapporto psicologo-paziente mediato da internet. Il professionista intervistato è stato uno dei pionieri del supporto psicologico erogato via internet in Italia e da molto tempo svolge l’attività di psicologo online dal suo studio di Brescia. L’intervista è stata trascritta da un intervento registrato per un’emittente televisiva nel 2017.

Intervistatore: Cos’è e cosa può fare lo psicologo on line per le persone che hanno a disposizione una connessione internet?
Dott. Marco Giacobbi: E’ curioso di come questa domanda sia di recente tornata alla ribalta. Da poco sono uscite le nuove linee guida per prestazioni psicologiche online, dell’ordine nazionale degli psicologi. Innanzitutto voglio confermare che lo psicologo online serve e il suo intervento è efficace. Mi spiace che questa notizia arrivi così tardi anche nel nostro paese. Ho affrontato la questione, qualche tempo fa, anche con una pubblicazione sul sito medicitalia. Lo psicologo on line solitamente ha anche uno studio dal quale trasmette ed è a tutti gli effetti un professionista regolarmente iscritto all’ordine. Invito tutti gli spettatori a controllare l’effettiva iscrizione all’ordine del professionista che si è scelto.
Il paragone che spesso faccio, nello specifico dello psicologo on line è quello del medico di base. Chi si mette su internet e si offre come psicologo ha utenti che provengono da qualsiasi parte del mondo e deve essere preparato a diagnosticare tutte le psicopatologie. Proprio come il medico di base, lo psicologo online deve essere in grado di diagnosticare il problema e, se ne ha le capacità di risolverlo altrimenti deve fare un invio ad un medico specialista. Ovviamente uno psicologo può essere specializzato e quindi occuparsi anche di casi gravi senza un invio a terzi. Per esempio, nel mio caso riesco ad affrontare diversi problemi nei quali mi sono specializzato. Per esempio problemi di ansia oppure problemi legati al recupero di relazioni sentimentali spezzate. E’ essenziale che lo psicologo on line capisca e conosca i propri limiti. Mi rivolgo ancora una volta agli spettatori e li invito a diffidare di chi dice di saper far tutto, dai problemi dello sviluppo ai problemi dell’età senile. Al giorno d’oggi esistono tecniche precise e protocolli per molti tipi di patologie, è impensabile che uno psicologo li conosca tutti. Oggi non tutti gli specialisti offrono prestazioni come psicologi online e in certi casi è meglio trattare il paziente in studio, tuttavia l’offerta si sta allargando e presto avremo una disponibilità di professionisti online.

Intervistatore: Lei che ha un sito dal lontano 1998 può spiegarci come si è sviluppata in questo decennio l’offerta di psicologi online?
Dott. Marco Giacobbi: Mi fa piacere questa domanda perchè spiegare lo sviluppo del fenomeno dell’offerta di prestazioni online mi permette, ancora una volta di mettere in guardia l’utenza. L’andamento dell’offerta è stato esponenziale. Agli inizi del 2000 pochissimi professionisti offrivano prestazioni online, oggi praticamente l’ottanta per cento degli psicologi pubblicizza un servizio di consulenza via Skype. Il punto che voglio qui sottolineare è che in molti pensano che per offrire consulenze online bastino un paio di cuffie e una webcam e per questo chiunque abbia questa semplice attrezzatura pensa di poter offrire un servizio di qualità. La realtà è purtroppo diversa, non bastano i dispositivi ma serve anche una conoscenza approfondita della rete e del funzionamento della rete stessa. Per esperienza, i problemi psicologici sono solo una parte dei problemi da risolvere quando si lavora come psicologo on line. Ci sono tutta una serie di variabili tecniche che possono intervenire durante la seduta. Per questo è importante che uno psicologo on line  conosca per esempio i parametri di velocità in download e upload minimi per garantire una connessione di qualità. E’ importante che lo psicologo sappia come configurare una webcam con Skype e guidare nella configurazione il paziente che magari utilizza un computer della Apple. E’ importante che lo psicologo on line abbia una linea di back up. Internet non è sempre stabile e per questo è opportuno avere una linea di emergenza. Un consiglio che vorrei dare ai potenziali utenti è che quando scelgono la strada dello psicologo on line possono capire se questo è abituato al rapporto telematico chiedendo per esempio se è in grado di dare una mano anche per la configurazione della webcam o se sa dirvi come provare la linea prima di iniziare la seduta.

Intervistatore: Bene, è molto chiaro, ma esistono delle patologie per cui internet funziona addirittura meglio rispetto alle sedute classiche in studio?
Dott. Marco Giacobbi: questo non è ancora stato chiarito ma sempre più ricerche confermano la parità dell’efficacia dell’intervento fatto in remoto e in presenza. Quello che ho notato io e che anche qualche ricerca inizia ad indicare è che i tempi di self disclosure sono ridotti. Per spiegarmi meglio, con il termine self disclosure si indicano quei processi di apertura che il paziente fa nei confronti dello psicologo. In parole semplici, le persone tendono a “sbottonarsi” prima davanti allo psicologo online. Questo fatto è abbastanza intuitivo. Dietro il monitor di un computer di solito abbiamo tutti più coraggio e meno freni inibitori. Pensi che talvolta mi contattano pazienti che confessano di non aver mai avuto il coraggio di parlare con un professionista della salute mentale proprio per questioni di vergogna. In certi casi, l’inizio del percorso viene fatto via chat, per poi passare alla telefonata e poi alla video chiamata. Il percorso graduale che da espressione sincrona scritta passa alla voce e poi alla voce e alla visione permette anche a chi è più chiuso di aprirsi.

Intervistatore: Grazie della risposta, penso che anche io mi troverei meglio nel confessare certi miei pensieri via chat. Ma andiamo avanti. Una cosa che spesso mi chiedono come blogger nel campo medico riguarda l’onorario dei professionisti. Le chiedo se dopo la liberalizzazione delle tariffe ora sia più facile trovare degli psicologi a prezzi contenuti.
Dott. Marco Giacobbi: La sua è una domanda molto interessante, che richiederebbe una riflessione lunga e articolata. Immagino qui non ci sia il tempo e cosi provo a risponderle. Non so quanto la liberalizzazione delle tariffe, sia stata positiva per l’utenza. Vede, se fa un giro in internet trova dei servizi di supporto psicologico quasi gratuiti. Alcune aziende sfruttano giovani neolaureati freschi di esame di abilitazione per dare servizi online. Gli psicologi nel nostro paese sono tanti e hanno un reddito da fame. Non mi stupirei se con la scusa delle tariffe da discount i servizi offerti non fossero dei migliori. Insomma, per metterla con una battuta: lei si fiderebbe di uno psicologo che si fa pagare di meno del suo idraulico? Pieno rispetto per la categoria degli idraulici, ma penso che la loro formazione minima non preveda università e scuole di specializzazione con esami abilitanti. Conosco diversi colleghi che, pur dopo la liberalizzazione delle tariffe hanno mantenuto degli onorari in linea se non superiori a quelli indicati dal tariffario ufficiale. Quello che dico alle persone che ci seguono è di stare attenti agli onorari bassi e di chiedersi perché un professionista che ha studiato decine di anni debba farsi pagare cosi poco.
Intervistatore: Si concordo e penso che sia più che logico a fronte di un prezzo basso chiedersi se si nasconde una fregatura. Personalmente, quando si tratta di salute spendo quello che devo e se proprio sono a corto di soldi, piuttosto mi rivolgo alla mutua. Penso che gli psicologi che lavorano per il servizio pubblico sanitario siano l’alternativa più saggia per coloro che non possono permettersi uno psicologo on line o uno psicologo tradizionale. A questo punto, vorrei chiederle come viene garantita la privacy dei pazienti?
Dott. Marco Giacobbi: La privacy è prioritaria, specialmente quando si tratta di consulenze fatte a persone che sono in relazioni non ufficiali. Ovviamente la privacy è garantita in ogni caso, anche per chi si rivolge allo psicologo online solo per migliorare delle prestazioni lavorative. Ad ogni modo, le maggiori preoccupazioni in ambito di riservatezza provengono da coloro che chiedono consulti per uscire da situazioni fedifraghe. In questi casi, se il marito o la moglie venissero a sapere del tradimento, il matrimonio cesserebbe di esistere e si innescherebbero tutta una serie di conseguenze economico-legali che è meglio evitare. I programmi che uso sono solitamente criptati (cioè non possono essere intercettati). Proprio in questi giorni sto iniziando ad usare un software americano approvato da quello che è l’ordine degli psicologi statunitense. Oggi tuttavia è molto facile riuscire a parlare in modo protetto da orecchie e occhi indiscreti. Senza andare a pescare nomi di software esotici, basti pensare che per esempio Whatsapp offre comunicazioni blindate dal punto di vista della sicurezza. Anche Facebook sta attrezzandosi per offrire videochiamate criptate end to end. Le mail sono un altro punto debole per la privacy del paziente o cliente che sia. Per essere sicuri che un messaggio verrà recapitato e letto una sola volta ci sono servizi gratuiti come privnote. Questi sono siti che permettono la creazioni di messaggi che si autodistruggono una volta letti dal destinatario. Si può ben immaginare l’utilità di questo strumento. Una mail dove si svelano cose molto personali, potrebbe essere trovata anche dopo anni da qualcuno che non doveva sapere.

Intervistatore: In effetti, l’aspetto legale di molte separazioni si impernia in questioni economiche e su prove oggettive a supporto di eventuali tradimenti, immagino che in questi casi la segretezza sia ancora più importante. Le chiedo ora di descrivere come avviene una seduta fatta con uno psicologo online.
Dott. Marco Giacobbi: Si certo, specialmente quando si tratta di persone facoltose, dettagli come quelli svelati in seduta sono particolari molto delicati da proteggere. SI può immaginare come in alcuni casi di separazione la questione possa essere delicata. Per venire alla sua domanda sul come si svolga una seduta con uno psicologo on line via Skype le rispondo che per molti versi è simile. Il contatto avviene via internet o via telefono e spesso questo serve per capire se posso fare la presa in carico del caso. Le spiego meglio, ci sono casi per i quali faccio degli invii a colleghi. Vede, se si tratta di patologie gravi non me la sento di trattarle online e preferisco fare una telefonata ad un collega della zona per passare il caso. DI norma tuttavia, il primo contatto telefonico, via mail o via Skype, serve per conoscere la persona ed è l’anticamera alla presa in carico ufficiale del paziente o cliente che dir si voglia. L’appuntamento viene fissato con un sistema automatico, una sorta di segretaria digitale che  organizza i miei appuntamenti. Dal contatto e presa in carico all’appuntamento iniziale passano circa 10 giorni. Questo perché ho una lista di attesa.  Ovviamente se l’intervento è urgente forzo il sistema automatico e fisso nel giro di qualche giorno. Qualche tempo prima della seduta operativa mi assicuro che la persona da incontrare abbia il mio contatto Skype e abbia tutte le caratteristiche di connessione necessarie al collegamento. In molti oggigiorno preferiscono collegarsi con il telefonino e in questi casi chiedo che piano tariffario abbiano e avverto di quanto può consumare in termini di GigaByte una conversazione Skype di 45 minuti. Chiedo anche sempre di fare una misurazione semplicissima dei parametri di banda per capire se la connessione avrà una buona qualità. Vede, come dicevo pocanzi, l’aspetto tecnico che lo psicologo on line deve gestire è di fondamentale importanza. Una volta fatti questi test mi occupo della burocrazia e dei moduli (privacy e consenso informato) da compilare.
Il giorno della seduta provo il contatto 5 minuti prima e se tutto va bene si parte. Un aspetto importante è quello dell’inquadratura del paziente. Per uno psicologo online è di importanza vitale poter vedere il più possibile il visto, le spalle e il collo. Personalmente ho una formazione specifica come osservatore dei micromovimenti facciali e questa abilità mi è di grande aiuto. Se non avessi un inquadratura ferma, e di qualità non potrei sfruttare questa tecnica di osservazione. Le persone si collegano dai posti più impensabili e di solito lo fanno tenendo in mano il telefono, ma questo non va bene e allora chiedo che il telefono o il pad venga appoggiato ad un supporto fisso. Un’altra cosa importante è la luce. Lampadari, lampade o anche il sole devono proiettare la luce sul viso della persona ed essere dietro la webcam. Se la sorgente luminosa è dietro la persona, il bagliore rischia di far decadere la qualità delle immagini che arrivano allo psicologo. Ecco, dopo aver sistemato questi aspetti si può iniziare con la seduta.
Intervistatore: Sembra complicato e comprendo ora di quanto siano fondamentali aspetti che anche in uno studio televisivo vengono presi in considerazione prima di una trasmissione. Immagino che ci siano poi anche altre accortezze da adottare quando si parla con un paziente via webcam, come per esempio la postura la direzione dello sguardo etc. Bene, la ringrazio per la sua gentilezza e spero ci saranno altre occasione in futuro per approfondire.
Dott. Marco Giacobbi: Si ci sono diversi aspetti fondamentali. Per esempio come gestire lo sguardo quando si è davanti ad una webcam. Ci sono tecniche per far percepire uno sguardo diretto negli occhi del paziente o per trasmettere una sensazione di sguardo meno focalizzato, ci sono modi di muovere le mani per guidare l’attenzione, ci sono software che permettono di leggere le emozioni dei pazienti mentre parlano. Ma mi fermo qui perché immagino il nostro tempo sia terminato. Grazie a lei e a chi ci ha seguito fino a qui.

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