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Aldo Carotenuto

Aldo Carotenuto: cosa siamo, coppia o diade?

Aldo Carotenuto, psicoanalista junghiano, traccia una differenza profonda nei rapporti amorosi, tra l’essere coppia o una semplice diade. La superficialità di molte relazioni tende a non considerare questa diversità, con il rischio che sempre di più i rapporti amorosi sono vissuti in maniera veloce e disimpegnata.

“Nonostante che il termine “rapporto” sia oggi abusato e supersfruttato, in realtà non esiste una conoscenza approfondita e completa di questo concetto. Uomo e donna si incontrano, instaurano legami e relazioni, spesso si sposano e hanno dei figli, e in ogni caso danno vita a ciò che dovrebbe definirsi “coppia” ma che, in realtà, altro non è se non una diade. La differenza che rende questi due termini non sovrapponibili è enorme, giacché per dar vita a una diade non sono necessari sentimenti autentici e profondi, non è indispensabile un coinvolgimento emotivo intenso, e lo stesso dicasi per il desiderio di dare senza aspettarsi nulla in cambio. La coppia, invece, è tutto questo e molto di più, è condivisione della vita, di idee e valori, è un volere affrontare insieme a un’altra persona il cammino dell’esistenza. La dimensione relazionale è sì una possibilità che viene offerta a tutti noi, ma si configura come una conquista difficilissima, come l’impresa più ambiziosa che ogni uomo e ogni donna dovrebbero cercare di realizzare. Si tratta però di un compito più gravoso e impegnativo di quanto si possa pensare, un compito a cui tutti siamo chiamati ma che solo pochi riescono a portare a termine. I fallimenti all’interno della sfera relazionale sono i più frequenti e dolorosi di cui sia possibile fare esperienza. Quando un rapporto fallisce o quando addirittura non riesce a concretizzarsi in niente altro che un disastro, è molto difficile ammettere di avere sbagliato, riconoscere i nostri errori, assumerci il peso delle nostre responsabilità. E così, mentendo a noi stessi ancora prima che agli altri, ci ostiniamo senza esitare a definire “coppia” o “rapporto” ciò che in realtà non è altro che un mero vivere insieme a un’altra persona.”

COMMENTO: Aldo Carotenuto pone il problema del perché la dimensione relazionale pur essendo tanto importante per le persone, si presenta spesso come fonte di problematiche rilevanti per uomini e donne. La risposta che lo psicoanalista junghiano dà, parte dalla considerazione che le persone non hanno ancora compreso il profondo significato di quello che è un “rapporto”. Aldo Carotenuto definisce tale situazione come “analfabetismo relazionale” ed imputa a questo il fallimenti dei rapporti interpersonali. Le relazioni uomo-donna, tutt’oggi, presentano profonde disparità in grado di creare lacune non ancora sanate. Infatti, fino ad oggi il rapporto uomo-donna ancora risente fortemente della condizione di sudditanza, per ragioni culturali, in cui si trova la donna e che è stata determinata nel tempo dalla forte prevaricazione del maschile sul femminile. La donna nonostante i cambiamenti sociali e le battaglie culturali non è ancora riuscita a liberarsi dal pesante condizionamento della cultura patriarcale. Dal canto suo il maschile stesso è imprigionato nei dettami di questa cultura che lo rendono schiavo del potere, ossessionato e condizionato dal bisogno di averlo.

Secondo Aldo Carotenuto questa dinamica tra un maschile aggressivo e prevaricatore e un femminile spesso inconsapevolmente rassegnato a tale sottomissione, ha generato lo strutturarsi di ruoli distinti e rigidi per l’uomo e la donna. È sufficiente provare a immaginare cosa usualmente ci aspettiamo da un uomo o da una donna (ad esempio, l’uomo non deve piangere facilmente, mentre questo è più accettabile da una donna) per comprendere come a questi due esseri, solo per il fatto di essere biologicamente diversi, spettino meccanicamente destini differenti: vengono assegnati all’uno e all’altra compiti da svolgere fortemente connotati come maschili e femminili, senza che ci sia una sola ragione o razionalità per questo. Per tornare al rapporto uomo-donna, spesso proprio queste differenze imposte dalla cultura impediscono un vero incontro tra il maschile e il femminile dei partner, che dunque creano solo relazioni diadiche (stare insieme, senza la compenetrazione con l’altro/a) che non riescono a transitare verso un vero “stare con l’altro/a”.

Aldo Carotenuto, L’anima delle donne. Bompiani

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