le emozioni

Le emozioni per Eugenio Borgna

Le emozioni sono come un sottofondo che accompagna tutta la nostra vita, ma nonostante questa loro naturalezza spesso è più difficile esprimerle rispetto a quanto facciamo con i nostri pensieri. Eugenio Borgna con il suo linguaggio sensibile riesce a parlare di questo sottofondo con impagabile maestria.

“Ogni nostra emozione, la paura e l’angoscia, l’insicurezza e l’inquietudine, la rassegnazione e l’indifferenza, la tristezza e lo sconforto, il taedium vitae e lo smarrimento, la gioia e la speranza, cambia in noi il modo di essere-nel-mondo: il modo di incontrarci con gli altri e con noi stessi. In ogni nostra emozione non cambiano solo gli scenari della nostra vita interiore ma anche quelli del mondo in cui siamo immersi. Cambiano i colori del mondo e le sue luci, le sue ombre e i suoi crepuscoli, i suoi bagliori e i suoi silenzi. Cambia insomma la fisionomia del nostro mondo, e cambia la fisionomia del mondo di chi stia male, in particolare, quando le emozioni dilagano nei cuori. Così, se vogliamo conoscere meglio la vita emozionale dei pazienti, è utile cercare di conoscere come i pazienti vivano, e descrivano, il loro mondo. Nella tristezza il mondo si inaridisce, e si svuota di risonanze coloristiche, si oscura e si fa lontano; mentre nella gioia il mondo diviene luminoso e talora sgargiante quando la gioia è la gioia panica (…).Ridiscendere negli abissi della nostra vita interiore, e riguardare i volti, e le voci, delle emozioni che vivono e gridano in noi, e negli altri-da-noi, significa anche riconoscere quali siano le immagini del mondo che ad ogni emozione si accompagnano in noi e negli altri-da-noi.”

COMMENTO: Le emozioni nella loro essenza aprono la nostra esperienza ad orizzonti nuovi e poco esplorati dalla nostra vita razionale. Esse parlano di che cosa accade nella nostra psiche, nella nostra vita interiore; ma, al tempo stesso, segnalano qual è il rapporto che abbiamo con la vita al di fuori da noi, con gli oggetti e le persone che sono nel mondo. Le emozioni sono una risposta immediata in noi all’esperienza che stiamo vivendo sia che riguardi qualcosa che accade dentro di noi, sia nella realtà esterna. Esse hanno spesso una vita apparentemente autonoma rispetto a noi: alcune di esse non possono essere cancellate o tenute sotto controllo; alcune hanno un carattere inafferrabile, altre sono incontrollabili per cui l’unica cosa che ci è concessa è quella di viverle. Per quanto ne facciamo poco uso, esiste tra le nostra facoltà anche una conoscenza frutto delle emozioni, che spesso ci porta al cuore delle esperienze, e non solo quella razionale. Come ricorda Eugenio Borgna la gamma delle emozioni è infinita: “l’ansia, l’inquietudine dell’anima, la tristezza, la nostalgia, la vergogna, la serenità, la gioia, l’ira, che a volte si sovrappongono, e si intrecciano, e a volte si manifestano nella loro autonomia semantica”. Ogni volta che sperimentiamo una emozione siamo costretti al confronto con qualcosa che va al di là di noi stessi, con la parte di noi meno nota (alter ego) ma anche con situazioni, persone o oggetti (interni o esterni) che sono comunque oltre la nostra individualità.

C’è poi da rilevare che le emozioni hanno un tempo che si mostra in alcune emozioni come la nostalgia, la noia, l’attesa e la speranza. Stiamo parlando non del tempo oggettivo degli orologi ma del tempo soggettivo del vissuto: “il tempo interiore della speranza è il futuro come quello dell’attesa, il tempo interiore della nostalgia e della tristezza è il passato, benché con incrinature diverse, il tempo della gioia è il presente così friabile e così inafferrabile, il tempo dell’ira è il presente dilatato, e deformato, in slanci di aggressività, il tempo dell’ansia è il futuro: un futuro che si rivive come già realizzato nelle ombre dolorose di una morte vissuta come imminente.”

Le emozioni rappresentano una parte fondamentale della nostra esistenza anche se la dimestichezza con questa dimensione della nostra psiche è minore rispetto a quella che abbiamo nei confronti del pensiero espresso tramite il linguaggio. Infatti, al contrario dei pensieri le emozioni non sono ben espresse dalle parole, per cui non solo facciamo fatica a esprimerle ma anche a conoscere la loro dimensione profonda. Proprio la comunicabilità delle emozioni è un aspetto difficile di questa dimensione della nostra vita. Come ricorda Borgna: “quando diciamo di avere “dolore”, “angoscia”, o “piacere”, non sentiamo tutti la stessa cosa, e non siamo talora nemmeno in grado di descrivere queste emozioni.” Così le emozioni destano molti enigmi, anche se ad esse viene dato molto più spazio oggi che nel passato. Per quanto apparentemente antagoniste fra loro le esperienze razionali e quelle emotive costituiscono un tutt’uno nella nostra vita e solo chi sa ascoltare le proprie emozioni “può realizzare cose “ragionevoli”.

Eugenio Borgna, Le emozioni ferite. Feltrinelli

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