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Ira : analisi di un’emozione rischiosa

L’ ira è possibile vederla in azione in ogni momento. Eppure anche se pensiamo che l’ ira sia un’emozione contro cui non possiamo fare nulla, in realtà si tratta solo di un’abitudine a non fare dell’altro… Dyer Wayne, “Le vostre zone erronee”, BUR

Hai la “miccia” troppo corta? Potresti allora accettare il fatto che l’ ira fa parte della tua vita. Ma riconosci almeno che con essa non si ottiene nulla? Alle volte, dopo aver perso la pazienza, ti sarai forse giustificato dicendo che “È semplicemente umano”, oppure “Se la tengo dentro e non mi sfogo, mi viene l’ulcera”. È probabile, però, che l’ira sia una parte di te che non ti piace. Inutile dire che non piace nemmeno agli altri. Non è vero che adirarsi sia “semplicemente umano”. Non hai alcun bisogno dell’ ira, ed essa non risponde ad alcuno scopo che abbia rapporto con la serenità e la soddisfazione di una persona. È una “zona erronea”, una sorta di influenza psicologica che affligge quanto l’influenza fisica. Cerchiamo di definire cosa s’intenda, qui, per “ira”. In questo capitolo il termine designa una reazione paralizzante che il soggetto vive ogni qualvolta le sue attese non vengono corrisposte. Assume la forma della sfuriata, dell’ostilità, della violenza fisica contro l’altra persona, e perfino del mutismo perverso. Non si tratta di essere semplicemente seccati o irritati. Ancora una volta, la parola-chiave è immobilità, paralisi. L’ ira è paralizzante, e di solito risulta dal volere che il mondo e la gente che ci vive siano diversi da come sono. L’ ira è una scelta, oltre che un’abitudine. È una maniera appresa di reagire alla frustrazione, comportandosi come non si vorrebbe. Portata agli estremi, l’ira è in realtà una forma di follia, se pazzo è colui che non controlla il proprio comportamento. Quando ti adiri e perdi il controllo, sei pertanto temporaneamente pazzo. L’ ira non rende. È debilitante. Sul piano fisiologico, provoca ipertensioni, ulcere, esantemi, cardiopatie, palpitazioni, insonnia, stanchezza. Sul piano psicologico, distrugge i rapporti affettivi, non esalta certo la comunicativa, determina senso di colpa e depressione e, in genere, è sempre un grosso inconveniente.

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