Riconoscere l’ansia

riconoscere l'ansiaCome riconoscere l’ansia? L’ansia è una reazione innata e parte della natura umana. È una risposta che il l’organismo umano emette per prepararsi a fronteggiare ciò che avverte essere un pericolo. Deriva, dunque, dalla sensazione di essere vulnerabili, anche se tale percezione non sempre si accompagna ad una comprensione dei motivi e delle cause di questa vulnerabilità.
L’ansia e la paura, in qualche modo viaggiano sempre insieme e, malgrado siano esperienze indesiderate, possono essere considerate come reazioni adattative per l’individuo.
La paura rappresenta il nucleo centrale di tutti i disturbi d’ansia, in quanto è una reazione di allarme automatica che scatta quando l’individuo fa una valutazione cognitiva e rileva un’imminente minaccia o pericolo alla propria sicurezza. La paura svolge una funzione adattiva, allertando e preparando l’organismo a rispondere a potenziali rischi che potrebbe incontrare. Dunque, è difficile incontrare una persona che non abbia mai provato paura in una situazione avvertita come pericolosa.
Chi non sperimenta paura è più esposto a pericoli e corre maggiori rischi; dunque, appare ragionevole, non auspicare la totale scomparsa della paura.
La paura è una valutazione automatica e istintiva della presenza di una minaccia. Invece, l’ansia è una risposta più complesso che coinvolge fattori cognitivi, emotivi, comportamentali e fisiologici. Ad esempio, la paura è ciò che una persona potrebbe sperimentare incontrando un grosso cane senza museruola che abbaia e che gli corre incontro senza guinzaglio. In questo caso l’emozione che sperimenterà – la paura – lo farà scappare. La paura, dunque, è la valutazione immediata del pericolo.
L’ansia, invece, è ciò che un individuo può sperimentare passeggiando per la strada per la paura di incontrare un cane. In questo caso la persona sarà ipervigile e sperimenterà un continuo stato di allerta. Si sentirà agitata e in uno stato di apprensione pensando di dover attraversare un giardino dove potrebbero esserci dei cani senza guinzaglio. Così mentre cammina avrà pensieri del tipo: “ecco adesso incontro sicuramente un cane”, “e se mi dovesse aggredire?”, “sarà pericoloso?”, “che faccio scappo oppure resto fermo…”. L’ansia, dunque, è lo stato emotivo spiacevole che si sperimenta quando la paura è stata attivata o quando pensiamo a minacce o pericoli futuri.

L’ansia, in generale, è uno stato caratterizzato da sentimenti di paura e di preoccupazione non collegati, in apparenza, a stimoli specifici. Questo aspetto differenzia l’ansia dalla paura che, al contrario, è sempre riferita ad un pericolo reale. Nell’ansia, gli elementi percepiti come di rischio possono appartenere o essere individuati sia relativamente al mondo interno che a quello esterno e, di norma, la preoccupazione si manifesta all’interno di un atto previsionale. L’ansia, infatti, è sempre collegata in qualche modo a un evento futuro.
Come riconoscere l’ansia? Essa si manifesta come uno stato psico-fisico caratterizzato da tensione, senso di minaccia e da preoccupazioni, accompagnati da alterazioni fisiche quali tachicardia, ipertensione, sudorazione, tremolio, senso di vertigine/capogiro, etc..
Anche l’ansia ha una componente adattativa nella vita di un individuo. Infatti, essa può aiutarci a individuare/anticipare problematicità future, permettendo di trovare con l’immaginazione possibili soluzioni. In questo caso, l’ansia anticipatoria ci consente di affrontare più preparati la situazione temuta.
Così l’ansia se presente in una giusta dose e rispetto ad una situazione appropriata, di venta una preziosa alleata per le persone dal momento che è capace di farci tirare fuori le nostre migliori risorse per affrontare e superare gli ostacoli.
La psicologia ha ampiamente dimostrato come un certo grado di ansia consenta agli individui di riuscire meglio nei compiti e nelle prove da affrontare rispetto a quando siamo troppo rilassati. Infatti, l’ansia mette in moto quei meccanismi del corpo e della mente in maniera tale da permetterci, per un tempo limitato e di fronte a reali situazioni che lo richiedono, di funzionare in maniera “super normale”.

Anche nei casi in cui l’ansia ha una funzione adattativa, il nostro organismo psicofisico paga comunque un prezzo in termini di sforzo per funzionare in questa maniera “super-normale”.
Quando l’ansia, invece, va oltre questi aspetti adattativi per durata e inopportunità rispetto alla situazione, diventa un vissuto/stato che interferisce negativamente con la vita di tutti i giorni. In questi casi l’ansia manifesta il suo lato oscuro, diventando una forza che non tira più fuori il meglio di noi ma che, al contrario ci paralizza.
Quando l’ansia supera certi livelli si tramuta da alleato in impedimento.

Per saperne di più su come riconoscere l’ansia: 3 modi per combattere l’ansia
Download: MiniGuida SELF HELP ANSIA