considerazione interna

Considerazione interna: essere troppo presi da se stessi

La considerazione interna è una condizione sperimentata spesso da tutti noi riguardante l’essere troppo concentrati e presi da noi stessi. I nostri pensieri e le nostre emozioni finiscono per diventare così assoluti e invasivi da cancellare tutto il resto. Finiamo così per diventare prigionieri della nostra stessa mente…

La considerazione è una tipologia di identificazione che richiede un’analisi a parte dal momento che essa occupa tanto spazio nella vita quotidiana delle persone e che necessità di un lavoro particolare e intenso per essere gestita. Come detto a proposito dell’identificazione, questa è uno stato in cui siamo catturati del tutto da qualcosa; nello specifico della considerazione, ciò su cui siamo completamente concentrati è noi stessi e le associazioni che si svolgono nella nostra mente in un dato momento. Questo tipo di considerazione viene, appunto, definita come interna.

Quando ci troviamo in uno stato di considerazione interna siamo completamente focalizzati sui nostri pensieri, sentimenti ed emozioni. In un tale stato l’individuo si viene a trovare in una condizione di totale egocentrismo: in questo caso la realtà circostante esiste solamente in funzione di ciò che noi pensiamo o sentiamo. Qualunque avvenimento viene preso in considerazione solo per ciò che ci riguarda e nient’altro è valutato come importante. Per renderci conto della forza di questo stato pensiamo a quando cerchiamo di trasmettere un’idea a una persona che si trova completamente assorbita in uno stato di considerazione interna. Se quello che tentiamo di comunicare si aggancia a qualcosa in cui questa persona è assorbita, avremo la possibilità di “entrare” nel suo stato e di riuscire a trasmettere qualcosa; tuttavia, se il contenuto che stiamo cercando di veicolare non risuona nell’altro rispetto a ciò in cui è assorbito, ogni sforzo risulterà vano.

Come ricordato in precedenza l’individuo trascorre molta parte della propria vita in uno stato di considerazione interna, in maniera particolare preoccupato di ciò che gli altri pensano di lui e di come si comportano in relazione a lui. In questo caso l’individuo è preoccupato di come e quanto gli altri lo considerano o non lo considerano, per cui anziché cercare di essere se stesso farà di tutto per mettere a tacere questo suo timore. In questo modo, ad esempio, questo individuo potrebbe cercare di compiacere gli altri, cercando in ogni suo comportamento o pensiero di rispecchiare le attese esterne. Questo tipo di considerazione ha una parte molto importante nella vita ci ciascun individuo, anche se per alcuni finisce per diventare addirittura una ossessione. In questo caso, tali persone passano gran parte delle loro giornate prigioniere di queste “considerazioni”, ossia di preoccupazioni, dubbi e sospetti  riferiti agli altri, non lasciando nella propria mente spazio per null’altro.

La considerazione esterna,  al contrario di quella interna, sta nel portare la nostra concentrazione sui sentimenti e le condizioni psicologiche degli altri e su quanto ci sta intorno. Quando siamo in questo stato ci siamo distaccati dall’identificazione con noi stessi e possiamo “osservare” l’esterno e raccogliere quelle informazioni per comprendere quello che ci sta di fronte. La considerazione esterna è l’orientamento della nostra attenzione che dobbiamo assumere per contrastare lo stato di considerazione interna.

La considerazione esteriore consiste, dunque, nel sapersi mettere nei panni di un nostro interlocutore per rendersi conto delle sue difficoltà. Nel corso di una interazione, specie in occasione di situazioni in cui si stanno generando degli attriti, “trasformiamoci” nella persona che pensiamo ci abbia trattato male o nella persona di cui siamo gelosi, ecc. Facciamolo con sincerità attraverso uno sforzo cosciente. Ora visualizziamoci come se fossimo questa  persona e, quindi, osserviamo l’altra persona chiamata “io”. Come regola generale, questo spostamento, se siamo in grado di farlo, ci consentirà di affrontare le emozioni negative in un modo completamente differente.

Infatti nel corso del lavoro su di noi dobbiamo tener presente che il lavoro che compiamo sulle emozioni negative, sulla noia, sull’identificazione, sulla considerazione, sul mentire, sull’immaginazione, sugli “Io” che si susseguono, sull’auto-giustificazione, e sugli stati di sonno, ha un risvolto fondamentale sulla trasformazione delle impressioni che ci arrivano dall’esterno. Ciò significa che, come più volte sottolineato, lavorando su questi aspetti di noi e aumentando la nostra consapevolezza, si svilupperà anche il nostro Essere. Ciò comporterà un modo differente di porci nei confronti della vita, per cui tutte le sollecitazioni che ci arriveranno dall’esterno avranno per noi un valore del tutto differente.

Questo post è parte di un percorso per stimolare in chi legge un lavoro su di sé ispirato alle idee della Quarta Via riviste nell’ottica della psicologia attuale. Nel corso dei post verranno fornite anche le indicazioni per una serie di esercizi volti a focalizzate l’attenzione sull’osservazione di se stessi al fine di acquisire una consapevolezza maggiore. Ogni post è di per sé esaustivo, ma chi intendesse usare questa risorsa per cominciare a lavorare su di sé, è importante seguire la cronologia dei post come progressione logica degli argomenti.

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