osservazione di se stessi

L’ osservazione di se stessi

L’ osservazione di se stessi è il principale strumento per acquisire consapevolezza, partendo proprio dalla conoscenza di sé. È tramite questa scoperta di sé che le idee del sistema psicologico basato sulla Quarta Via possono essere verificate. L’osservazione di se stessi ci porterà a “vedere” quanto poco siamo consapevoli, la mancanza di unità del nostro Io e di una stabile volontà.

Nella lezione precedente è stato introdotta l’idea della fondamentale importanza che ha il lavoro su se stessi come strumento per acquisire consapevolezza di noi. Ciò condurrebbe alla capacità di governare il nostro vivere secondo principi in grado di elevare il nostro essere rispetto all’ordinario vivere. Poniamoci ora alcune lecite domande: quali sono questi principi e cosa vuol dire elevare il nostro essere. Alla prima domanda possiamo rispondere con semplicità che questi principi comprendono, per esempio, l’evitamento dell’espressione delle emozioni negative, il non mentire a se stessi, il non cadere in preda di fantasie illusorie o il non farci “catturare” troppo dalle situazioni che viviamo fino a dimenticarci di noi stessi. Questi principi apparentemente di buon senso è tutto ciò che una persona nell’ordinario livello del proprio essere non riesce a fare. Lo vorrebbe, lo riterrebbe auspicabile ma non ci riesce perché non è consapevole di se stessa. In merito alla seconda domanda, relativa al significato del processo di elevazione del proprio essere, si può dire che il lavoro su se stessi insegnandoci a vivere secondo i su menzionati principi, ci rende migliori e in grado di capire molte più cose relativamente all’esistenza umana.

Questo processo di miglioramento deve procedere secondo due binari (osservazione di se stessi e conoscenza) e grazie a ciò l’individuo inizierà a elaborare nuovi atteggiamenti e a fissarli in se stesso, sperimentando una maggiore libertà e la reale possibilità di elevare il proprio Essere. La conoscenza che deve essere sviluppata è quella relativa alle idee che supportano il lavoro su di sé e che formano il sistema psicologico derivato dalla Quarta Via; l’osservazione di se stessi rappresenterà la parte esperienziale di tali idee, dal momento che queste potranno penetrare nell’individuo solo se egli riuscirà a farne diretta esperienza. I primi dati oggettivi che l’auto-osservazione dovrà fornire riguardano il fatto di accorgersi di due condizioni di partenza che riguardano ogni individuo:  il possesso solo di un livello minimo di consapevolezza e  l’assenza in sé di una volontà e unità. Nelle prossime lezioni proporremo alcuni esercizi per provare a fare esperienza di ciò. Qui basta semplicemente osservare che nel corso della nostra giornata la maggior parte delle scelte che facciamo sono il frutto di automatismi e che, altrettanto spesso, pur essendoci riproposti di fare una certa cosa ci siamo poi ritrovati a decidere altro.

Per prima cosa dobbiamo cercare di osservare tutto di noi in un preciso momento: lo stato emozionale, i pensieri, le sensazioni, le intenzioni, la postura, i movimenti, il tono della voce, le espressioni facciali e così via. Tutto ciò deve essere fotografato insieme. Questa è un’osservazione completa di noi stessi e da essa nascono tre cose: una nuova memoria di sé, un mutamento profondo e completo, nel tempo, del concetto che abbiamo su di noi; lo sviluppo di un sentore interiore in relazione alla qualità di ciò che si osserva internamente. Per esempio, attraverso questo sentore interiore possiamo riconoscere senza difficoltà che stiamo mentendo o che siamo in uno stato negativo, evitando così di giustificarci e di protestare perché le cose non stanno così. Tutto si fonda nel porsi con sincerità rispetto alla nostra vita interiore. Se non lo si fa, è meglio lasciar perdere con il lavoro. Osservate queste due cose e fattane esperienza, è possibile iniziare lo studio di quanto è utile e quanto invece impedisce l’evoluzione della nostra struttura psicologica. Sostanzialmente si ritiene utile tutto ciò che favorisce l’evoluzione del nostro essere, dannoso ciò che è ad essa contrario.

Per quanto apparentemente semplice e scontata, tale idea è difficile da praticare perché abbiamo la brutta abitudine di pensare e agire spesso senza uno scopo, e se anche uno scopo riteniamo di averlo finiamo per essere così identificati e fusi con quanto che ci accade che perdiamo  di vista il reale scopo che dovrebbe guidare il nostro agire, ossia la nostra evoluzione. È per questo motivo che si può affermare che tutto ciò che facciamo o pensiamo semplicemente accade. Nel lavoro su se stessi basato sull’insegnamento della Quarta Via ogni nostro agire o pensare dovrebbe avere un specifico obiettivo: arrivare alla consapevolezza di noi stessi che, una volta raggiunta, ci aiuterà a liberarci dalla quotidiana meccanicità del nostro essere. L’impegno è quello di osservare ciò che realmente siamo, quello che si manifesta in noi, dal momento che ogni falsa conoscenza su di noi non fa altro che generare illusioni e menzogne. Inoltre è importante considerare che il lavoro su se stessi basato sulla QV può avere senso solo per l’individuo che sa di averne bisogno e tale motivazione nasce se:

  • si accorge di condurre una esistenza prigioniero di se stesso, a causa delle proprie illusioni e delle false conoscenze;
  • vuole scappare da tale prigione;
  • capisce la necessità di un aiuto esterno che può essere rappresentato da una conoscenza “nuova”;
  • matura la convinzione di doversi impegnare in un duro lavoro che rivoluzionerà la sua concezione ordinaria di se stesso e della vita.

Per chi volesse, proviamo a suggerire un primo esercizio per lavorare su se stessi che si basa su istruzioni molto semplici: se siete destrimani prendete l’impegno per una settimana di bere utilizzando sempre la mano sinistra; qualunque oggetto voi solleverete per bere dovete farlo con la mano sinistra. Nel caso in cui vi accorgiate di aver usato la mano destra, posate il bicchiere e risollevatelo con la sinistra. Non vi spieghiamo ora il perché di questo compito. Fate questa semplice esperienza e ne riparleremo nel post successivo.

Questo post è parte di un percorso per stimolare in chi legge un lavoro su di sé ispirato alle idee della Quarta Via riviste nell’ottica della psicologia attuale. Nel corso dei post verranno fornite anche le indicazioni per una serie di esercizi volti a focalizzate l’attenzione sull’osservazione di se stessi al fine di acquisire una consapevolezza maggiore. Ogni post è di per sé esaustivo, ma chi intendesse usare questa risorsa per cominciare a lavorare su di sé, è importante seguire la cronologia dei post come progressione logicadegli argomenti.

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