condizioni per lavorare

Le condizioni per lavorare su di sé

Esistono delle condizioni relative al proprio Essere che funzionano come prerequisiti che un individuo deve possedere per lavorare su di sé. Le condizioni per lavorare su di sé rappresentano una sorta di terreno fertile dove poter far germogliare le indicazioni e le conoscenze necessarie al nostro sviluppo personale. Non solo, ma le condizioni per lavorare su di sé funzionano sia da motivazioni all’impegno sia da supporto allo sforzo che esso richiede….

Quando parliamo dell’Essere di un individuo, dobbiamo per prima cosa riferirci ai livelli del suo Essere. Cosa può aiutarci a capire quale sia tale livello? Per rispondere a tale quesito dobbiamo però comprendere, prima, l’evidenza per cui uomini  differenti possono avere un livello del proprio Essere superiore o  inferiore. Se prendiamo ad esempio la Conoscenza come ambito di valutazione è relativamente facile comprendere se una persona si colloca rispetto ad un’altra ad un livello superiore o inferiore rispetto un certo argomento. Questo esempio è utile a comprendere il concetto della relatività della Conoscenza, per cui è possibile valutare con una certa oggettività chi tra due persone ne sa più dell’altra su di un certo argomento. È tale possibilità che rende fattibile lo svolgimento degli esami, metodo grazie al quale si può valutare il livello di conoscenza su ogni materia di studio. Quando si lavora su se stessi, le valutazioni sulla persona sono duplici: da una parte, infatti, c’è la valutazione della sua Conoscenza, dall’altra occorre tener presente anche la valutazione del suo Essere. Ciò significa che è importante non solo  ciò che conosciamo ma anche ciò che noi siamo. Esistono, allora, delle condizioni per lavorare su di sé che si riferiscono proprio a certe situazioni in cui il nostro Essere deve trovarsi ancor prima di iniziare lo sforzo.

Come per la Conoscenza, anche lo stato del nostro Essere è relativo, dal momento che prendendo due individui l’Essere di uno di questi può trovarsi relativamente ad un livello più alto o più basso di quello dell’altro individuo. Nello specifico dell’Essere, il prerequisito che dovremmo trovare in una persona è quel livello che Gurdjieff definisce come stato del “Buon Padre di Famiglia”. Cosa si intende quando si parla di un livello dell’Essere denominato del “Buon Padre di Famiglia”? Significa essere un individuo responsabile e che basa i propri modi di fare sulla decenza. Non deve essere troppo instabile o inaffidabile e deve possedere una certa costanza. Una persona definibile come “Buon Padre di Famiglia” deve essere in grado di “stare nella vita”, di occuparsi delle relative faccende e aver raggiunto una posizione dignitosa nella vita, oltre che possedere conoscenze relative al vivere. Un Buon Padre di Famiglia, è colui che è capace di fronteggiare le difficoltà quotidiane senza cercare di fuggire dalle preoccupazioni normali dell’esistenza.

Tali caratteristiche sono prerequisiti molto importanti dal momento che proprio su di essi può fare affidamento colui che intende iniziare a lavorare su di sé. In sostanza, un Buon Padre di Famiglia è colui che nella sua vita svolge in un modo responsabile il proprio dovere, e che, al tempo stesso, ritiene che il semplice vivere di per sé non possa soddisfare tutto ciò che un individuo cerca dalla propria esistenza.

Poniamo ora l’attenzione sull’aggettivo “buono” che non è usato casualmente ma indica proprio la qualità che è necessario possieda l’Essere della persona: esso deve essere associato alla bontà. Tale aggettivo non si addice alla Conoscenza che, invece, può essere giusta o sbagliata, vera o falsa. La conoscenza, ad esempio, su come si costruisce un’automobile può essere vera, oppure sul medesimo argomento potremmo avere una conoscenza falsa ed errata. I concetti di verità e falsità sono pertinenti alla Conoscenza. Se prendiamo in considerazione l’Essere di una persona, per descriverlo dobbiamo utilizzare altri concetti. Così un individuo può essere un buon Padre di Famiglia o un cattivo Padre di Famiglia. Spesso Essere e Conoscenza in una persona possono presentare profonde discrepanze: un individuo può essere una buona persona e, al tempo stesso, possedere delle conoscenze errate su determinati argomenti; oppure un individuo cattivo (per es. criminale) può possedere ottime conoscenze in certi ambiti.

Tutto ciò serve a sottolineare il fatto che quanto definisce un uomo rispetto al lavoro su se stesso non è il solo possesso della Conoscenza rispetto alle idee di tale lavoro. Anzi, soprattutto nelle fasi iniziali del lavoro, è proprio la sua definizione in rapporto al suo Essere a valere. L’essere adatto al lavoro non si definisce in funzione del suo livello di Conoscenza ma per lo più in funzione del suo livello d’Essere. La Conoscenza nel lavoro è molto utile, ma l’elemento fondamentale che determina il grado di impegno nel lavoro su se stessi è il livello d’Essere della persona che deve corrispondere a quello del Buon Padre di Famiglia. La mancanza di questa condizione, al di là di quanto la persona può conoscere, farà sì che essa risulti inadatta a svolgere il lavoro su di sé.

Ma c’è anche un altro motivo per cui il livello d’Essere è di fondamentale importanza: quando si incontrano le idee su cui è basato il lavoro su se stessi, la loro comprensione non è solo un fatto intellettuale ma dipende molto dal livello d’Essere dell’individuo. Infatti, i concetti basilari per il lavoro su se stessi “si presentano” alla nostra mente come elementi di Conoscenza. Tuttavia tra Conoscenza e Comprensione esistono differenze fondamentali, per cui una persona può conoscere molto bene il sistema psicologico su cui poggia il lavoro su se stessi ma potrebbe non comprendere nulla di ciò che conosce. La conoscenza di tale sistema con cui veniamo a contatto può diventare spunto per costruire una nuova Conoscenza solo in base al livello del nostro Essere. Questa appropriazione e trasformazione della conoscenza, in particolare, dipenderà dal fatto che la persona possieda o meno un Centro Magnetico.

Nel particolare linguaggio della tradizione psicologica della Quarta Via, con tale termine si fa riferimento al fatto che è possibile lavorare su di sé con più profitto se è presente in noi un’attitudine a riflettere sulla vita e a ritenere che, al di là della “semplice” esistenza, sia possibile rintracciare un qualche altro senso nelle cose, al di là della superficie delle esperienze. A questo , in genere, si accompagna un sentimento di insoddisfazione nel condurre una “semplice” esistenza basata sulla propria posizione sociale, sul successo, sul possesso di beni materiali. Tale condizione di insoddisfazione (la percezione della limitatezza di una vita condotta così in superficie) può essere introdotta sia da quella che possiamo definire come crisi esistenziale sia dall’insorgere di un vero e proprio malessere psicologico più clinicamente rilevante. Si può, dunque, affermare che un individuo è dotato di un Centro Magnetico nel proprio Essere se in una siffatta situazione di crisi personale arriva a ritenere e ad accorgersi che la propria esistenza non possa essere semplicemente vissuta o compresa solo in se stessa.

Nel momento in cui un individuo è profondamente convinto nei propri pensieri che per vivere più pienamente la propria esistenza dovrebbe fare qualcosa che vada al di là del semplice vivere e che lo porti oltre l’essere solo un Buon Padre di Famiglia, allora tale individuo potrà dire di avere dentro di sé la motivazione a conoscere altro rispetto a ciò che ordinariamente conosce. Proprio questo significa avere nel proprio Essere un Centro Magnetico. Se, invece, una persona non ritiene ci sia altro al di là dei semplici traguardi che possono raggiungere nella vita e considera l’esistenza solo come mera soddisfazione di esigenze ordinarie e non le importa altro, allora questa persona non possiede un Centro Magnetico. Dunque le condizioni per lavorare su di sé in questo percorso sono: possedere una condizione di Buon Padre di Famiglia e possedere un Centro Magnetico. Il non possesso di queste condizioni per lavorare su di sé non deve comunque scoraggiare, ma muovere l’impegno verso la loro acquisizione perché anche così, seppur indirettamente, si inizia a fare qualcosa per il proprio sviluppo.

Questo post è parte di un percorso per stimolare in chi legge un lavoro su di sé ispirato alle idee della Quarta Via riviste nell’ottica della psicologia attuale. Nel corso dei post verranno fornite anche le indicazioni per una serie di esercizi volti a focalizzate l’attenzione sull’osservazione di se stessi al fine di acquisire una consapevolezza maggiore. Ogni post è di per sé esaustivo, ma chi intendesse usare questa risorsa per cominciare a lavorare su di sé, è importante seguire la cronologia dei post come progressione logica degli argomenti.

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