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Il narcisista seduttore

Il narcisista in amore non rinuncia a manifestare la propria autoreferenzialità finalizzata a difendere la propria fragilità affettiva. Il narcisista lo fa improntando il rapporto con l’altro sesso sulla mera conquista e sulla superficialità per non intrecciare rapporti profondi che smaschererebbero il suo gioco. Inoltre, paradossalmente il narcisista non cerca il possesso dell’altro ma solo la conferma di se stesso attraverso la conquista.  Aldo Carotenuto, “Riti e miti della seduzione”, Bompiani

Don Giovanni è un particolare tipo di conquistatore: non è mai sazio, potremmo dire che soffre di bulimia erotica, più che goloso è vorace, quello che conta per lui è la quantità. Ma non solo: egli ha bisogno di enumerare le sue prede, farne cataloghi e lunghi elenchi. (…) Cosa significa questo bisogno di continue conquiste e la necessità di enumerarle? Essi rivelano aspetti diversi della psicologia del dongiovanni, un individuo che conosce l’arte della seduzione ma che è impossibilitato ad abbandonarsi all’amore. Sembra che enumerare sia innanzitutto compensatorio al non poter effettivamente possedere. Un surrogato, un premio di consolazione, per potersi illudere di avere in qualche modo realizzato certe fantasie di onnipotenza: averne conquistate ben mille e tre! Questa, afferma Kierkegaard, è una ricchezza apparente, che in realtà rivela una estrema povertà, dato che l’enumerazione mette in luce che si tratta di una folla anonima di passanti, numeri senza volto né storia. È un enumerare che “mette tutto nello stesso sacco”, e che rivela la sostanziale impossibilità di Don Giovanni di amare la singolarità, la particolarità, l’individualità dell’altro, proprio perché ogni nuova preda viene adocchiata soprattutto per incrementare il bottino. L’incapacità di approfondire il legame amoroso è frequente nelle personalità con disturbi narcisistici. I sentimenti che sembrano dominare questi individui sono l’impazienza e la frustrazione, qualora i loro oggetti di desiderio non siano subito disponibili. Essi diventano inquieti e scontenti, scontrosi e irritabili: come se stesse sfuggendo loro un’opportunità di vitale importanza. E in effetti per costoro riuscire a sedurre l’altro, cioè a conquistarlo e a sottometterlo, rappresenta una verifica positiva del loro stesso valore, una riprova della loro esistenza. Seduco, dunque sono.

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