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La coppia : cinque idee per riflettere

La coppia d’oggi viene raccontata ricorrendo a cinque idee che possono aiutare a ripensare questo tipo di unione. Virginia Satir, storica terapeuta familiare, introduce cinque nuovi modi di pensare alla coppia che possono sensibilmente cambiare il modo in cui gli stessi membri del la coppia possono rapportarsi tra loro. Virginia Satir, Il cambiamento nel la coppia. In M. Andolfi (a cura di) “La crisi del la coppia”, Raffaello Cortina Editore

Nel tempo sono emerse cinque nuove idee che possono sensibilmente cambiare i modi in cui i membri di una coppia si rapportano, come le persone guardano a se stesse e come i terapeuti lavorano. La prima: la possibilità di formare una coppia sana dipende dalla capacità di avere un senso di eguaglianza rispetto all’altro. Questo in contrasto con l’idea vecchia di secoli che la coppia si basa su una disuguaglianza per cui si forma una relazione di dominanza-sottomissione del tipo vittima-carnefice, infermiere-malato ecc. La seconda: ogni persona, maschio o femmina che sia, contiene parti intuitive e parte cognitive. Per funzionare al meglio queste parti devono essere sviluppate e integrate. In passato gli uomini sono stati relegati nel ruolo cognitivo e le donne in quello intuitivo. Credo che il bisogno di pienezza comune a tutti necessiti di entrambi. Nel passato le persone hanno cercato di restringere questa integrazione attraverso relazione maschio-femmina: due persone per fare un intero. La donna rappresentava la parte intuitiva anche per l’uomo e viceversa. Era come se la donna dovesse usare la testa dell’uomo perché non ne aveva una e l’uomo il cuore della compagna. Dal momento che abbiamo bisogno di entrambe le parti, le relazione tra uomo e donna diventava questione di vita o di morte. Come si fa a vivere senza testa o senza cuore? È risultato poi chiaro che questo arrangiamento richiede la “morte del sé” al servizio della “sicurezza amorosa” che porta con sé effetti collaterali catastrofici come senso di colpa, ansia e paura. A loro modo, attraverso i sintomi, le coppie combattono per diventare un intero. Da qualche parte nel profondo sanno che questi effetti collaterali se ne andranno quando saranno persone intere.

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Amare troppo : dipendenze affettive

Amare troppo, ossia le dipendenze affettive femminili- Robin Norwood nel suo classico “donne che amano troppo” descrive la forma che può assumere l’amore quando anziché essere un rapporto che fa crescere, diventa una sorta di droga.
Robin Norwood, Donne che amano troppo. Feltrinelli

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Quando essere innamorate significa soffrire, vuol dire amare troppo. Quando nella maggior parte delle nostre conversazioni con le amiche intime parliamo di lui, dei suoi problemi, di quello che pensa, dei suoi sentimenti, stiamo amando troppo. Quando giustifichiamo i suoi malumori, il suo cattivo carattere, la sua indifferenza, o li consideriamo conseguenze di un’infanzia infelice e cerchiamo di diventare la sua terapista, stiamo amando troppo. Quando leggiamo un saggio divulgativo di psicoanalisi e sottolineiamo tutti i passaggi che potrebbero aiutare lui, stiamo amando troppo. Quando non ci piacciono il suo carattere, il suo modo di pensare e il suo comportamento, ma ci adattiamo pensando che se noi saremo abbastanza attraenti e affettuose lui vorrà cambiare per amor nostro, stiamo amando troppo.
Quando la relazione con lui mette a repentaglio il nostro benessere emotivo, e forse anche la nostra salute e la nostra sicurezza, stiamo decisamente amando troppo. A dispetto di tutta la sofferenza e l’insoddisfazione che comporta, amare troppo è un’esperienza tanto comune per molte donne che quasi siamo convinte che una relazione intima debba essere fatta così. Quasi tutte abbiamo amato troppo almeno una volta, e per molte di noi questo è stato un tema ricorrente di tutta la vita. Alcune si sono lasciate ossessionare tanto dal pensiero del loro partner e della loro relazione, da riuscire appena a sopravvivere.
In questo libro analizzeremo a fondo le ragioni per cui tante donne in cerca di qualcuno che voglia amarle sembrano invece destinate inevitabilmente a trovare dei partner pericolosi e incapaci di affetto. E analizzeremo perché, anche dopo aver capito che una relazione non soddisfa i nostri bisogni, abbiamo tante difficoltà a troncarla. Vedremo che “amare” diventa “amare troppo” quando abbiamo un partner incompatibile con i nostri sentimenti, che non si cura di noi, o non è disponibile, eppure non riusciamo a lasciarlo: in realtà lo desideriamo, ne abbiamo bisogno sempre di più. Arriveremo a capire come il nostro desiderio di amore, il nostro struggimento, il nostro stesso amare diventa una dedizione, una specie di droga.

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Elenco e di Centri e associazioni antiviolenza
Leggi: Amore elogio del “per sempre”