Archivi tag: paura

la paura 4

La paura degli altri e il senso di colpa

La paura degli altri, anche quando non produce una patologia evidente, è comunque causa di difficoltà esistenziale. La paura degli altri è in grado di generare il senso di colpa e tutto ciò ha origini spesso nella nostra infanzia, in quell’apprendimento che ha a che fare con il giudizio degli altri… Lucio della Seta, “Debellare il senso di colpa”, Marsilio Editore

La paura più grande di un essere umano, insieme a quella della morte cui è spesso associata, è di non valere agli occhi degli altri, di poter essere considerato in modo negativo o con ostilità. Ciò è strano, perché non è quasi mai vero che gli altri si occupino così tanto di noi; lo fanno solo occasionalmente e di sfuggita. Quando si prova questa sensazione vuol dire che agiscono ricordi emotivi di ferite che ha subito la nostra autostima durante l’infanzia, soprattutto per l’inadeguatezza psicofisica rispetto agli adulti con i quali convivevamo e ci confrontavamo, ma anche, con frequenza, a causa di episodi che avrebbero potuto essere evitati, come abbandoni, ritiri di affetto, ingiustizie, critiche malevoli, ferite all’amor proprio. Si tratta di un insieme di traumi grandi e piccoli che riemerge per qualche episodio di rapporto imbarazzante con qualcuno, oppure che è diventato un complesso di paura sociale permanentemente in superficie. Il tema centrale de la paura di questo tipo è una incertezza emotiva, irrazionale, sul nostro valore sociale nella percezione altrui. Per “sociale” intendo ogni e qualsiasi interazione o rapporto con una o più persone, anche quando l’interazione è solo nella nostra mente perché solo pensata. Le vere ragioni dell’angoscia che possiamo avere per una interazione passata, presente o futura, ci sfuggono, perché il vero motivo è un dubbio antico di essere inadeguati, e perciò inaccettabili da parte degli altri, ed è un motivo inconscio. Uso il termine “inconscio” per indicare tutto quello che è registrato nella memoria ma che non è, al momento, o mai, disponibile per la coscienza, e per i processi fisiologici che la coscienza percepisce senza poterli identificare. Non, quindi, l’inconscio romantico ottocentesco, popolato da demoni e dèi. Le cause di questa condizione umana universale sono psicobiologiche.

Continua a leggere su: Lucio della Seta, “Debellare il senso di colpa”, Marsilio Editore

Leggi articolo su: La paura di essere consapevoli

Leggi su la paura

paura 2

Paura di essere consapevoli

La paura di essere consapevoli è un blocco spesso attivo e che in noi inconsapevolmente. Esercitare una consapevolezza mirata è un lavoro mentale che richiede fatica. Questo per molti e già un deterrente. La politica della passività ci lascia addosso la sensazione di essere impreparati di fronte a molte sfide e occasioni della vita, e non. ci permette di coltivare la nostra autostima.
Nathaniel Branden, L’arte di vivere consapevolmente. Corbaccio

“Pigrizia” non suona come un termine psicologico molto tecnico, eppure credo che non si possa dare conto del comportamento umano senza ricorrere a questo concetto. Esiste una cosa molto semplice che si chiama avversione per la fatica. La conosciamo tutti molto bene, perché ciascuno di noi vi soccombe almeno una volta ogni tanto. Se permettiamo a noi stessi di soccombervi spesso, sia come legittima forma di riposo sia come indulgenza temporanea verso noi stessi, ma senza intenzione di evitare per sempre quello che sappiamo di dover affrontare, in genere non si crea nessun danno. Ma se adottata come stile di vita, o reazione abituale, questa politica diventa autodistruttiva. La politica della passività ci lascia addosso la sensazione di essere impreparati di fronte a molte sfide e occasioni della vita, e non ci permette di coltivare la nostra autostima.
La paura è un altro motivo di paralisi del pensiero. Esistono moltissime cose di cui si può teoricamente avere paura. Per esempio:

  • Paura che il nostro pensiero non risulti corretto In altre parole, paura di commettere errori, paura della nostra fallibilità.
  • Paura che, se operiamo secondo il nostro giudizio e questo è sbagliato, sarà tutta colpa nostra, Potremo prendercela solo con noi stessi, e gli altri ci riterranno responsabili.
  • Paura di affrontare certe verità su noi stessi (sui nostri pensieri, sentimenti o azioni) che finora abbiamo negato, eluso o disconosciuto, in modo da proteggere la nostra autostima o la nostra idea di autostima.
  • Paura di affrontare certe verità su un’altra persona che, se riconosciute, potrebbero portarci a ridiscutere la relazione o a interromperla.
  • Paura di non saper come tenere testa alle realtà che abbiamo davanti.
  • Paura di essere sopraffatti dal proprio mondo interiore qualora gli si aprisse la porta, e di “perdere la testa” oppure ogni capacità di fronteggiare la vita.
  • Paura di perdere la faccia con le persone importanti della nostra vita se mai venissero a galla alcune verità su di noi, fino al punto di non confessarle più nemmeno a noi stessi.

Continua a leggere su: Nathaniel Branden, L’arte di vivere consapevolmente. Corbaccio

Come aumentare la propria consapevolezza
Leggi articolo “Consapevolezza tra responsabilità e libertà”