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Autobiografia : Jung parla della sua vita

L’ autobiografia è la mia vita esaminata alla luce delle conoscenze che ho acquisito con le ricerche scientifiche. Tutte e due sono una cosa sola: e perciò questo libro esige molto da coloro che non conoscono o non sanno intendere le mie idee scientifiche. La mia vita, in un certo senso, è stata l quintessenza di ciò che ho scritto, e non viceversa. Ciò che sono e ciò che scrivo sono una cosa sola. Tutti i miei pensieri e tutte le mie aspirazioni. Questo io sono. Così l’ autobiografia, non è che il punto sulla i.
Carl Gustav Jung, Ricordi sogni riflessioni. Biblioteca Universale Rizzoli
Autobiografia dello psicoanalista svizzero raccolta e curata da Aniela Jaffé

La mia vita è la storia di un’autorealizzazione dell’inconscio. Tutto ciò che si trova nel profondo dell’inconscio tende a manifestarsi al di fuori, e la personalità, a sua volta, desidera evolversi oltre i suoi fattori inconsci, che la condizionano, e sperimentano se stessa come totalità. Non posso usare un linguaggio scientifico per delineare il procedere di questo sviluppo in me stesso, perché non posso sperimentare me stesso come un problema scientifico.
Che cosa noi siamo per la nostra visione interiore, e cosa sia l’uomo sembra essere sub specie aeternitatis, può essere espresso solo con un mito. Il mito è più individuale, rappresenta la vita con più precisione della scienza. La scienza si serve di concetti troppo generali per poter soddisfare alla ricchezza soggettiva della vita singola.
Ecco perché, a ottantatré anni, mi sono accinto a narrare il mio mito personale. Posso fare solo dichiarazioni immediate, soltanto “raccontare delle storie”; e il problema non è quello di stabilire se esse siano o no vere, perché l’unica domanda da porre è se ciò che racconto è la mia favola, la mia verità.
Un’ autobiografia è tanto difficile a scriversi per il fatto che non abbiamo misure oggettive, né fondamenti oggettivi per giudicare noi stessi. Non vi sono termini di confronto veramente adatti. So di non essere simile agli altri in molte cose, ma non so veramente a cosa somiglio. L’uomo non può paragonarsi con alcuna creatura: non è una scimmia, né una mucca, né un albero.
Io sono un uomo. Ma cos’è essere uomo? Come ogni altro essere anch’io sono un frammento dell’infinita divinità, ma non posso paragonarmi con nessun animale, con nessuna pianta, nessuna pietra.

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