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Il Vero Sé e Il falso Sé

Il vero Sé rappresenta la parte più autentica di ciascun individuo e si contrappone al falso Sé che invece si compone di tutti quei comportamenti, pensieri ed emozioni che abbiamo appreso e manifestiamo per ragioni sociali. Spesso per l’individuo stesso non è facile distinguere il proprio vero Sé dal falso Sé e altrettanto spesso il vero Sé entra in conflitto con le istanze del falso Sé… Donald Winnicot, “Dal luogo delle origini”, Raffaello Cortina Editore

Poeti, filosofi e veggenti si sono sempre occupati dell’idea del vero Sé, e il tradimento del Sé ha costituito un esempio tipico di ciò che è inaccettabile. Shakespeare, forse per evitare che lo ritenessero presuntuoso, ha affastellato un insieme di verità e ce le ha consegnate per bocca di un insopportabile noioso di nome Polonio, in modo che potessimo seguire il suo consiglio: “Questo sopra tutto: siate sinceri con voi stessi, da ciò consegue, come dalla notte il giorno, che non potrete essere falsi con nessun uomo”. (…) Voi sapete che io passo il mio tempo nel trattamento dei pazienti (in psicoanalisi e nell’ambito della psichiatria infantile), e se rivolgo lo sguardo verso tutti coloro di cui mi occupo in questo momento mi sembra di vedere questa preoccupazione in tutti. Forse vi è un legame fra il concetto di maturità, o di salute personale dell’adulto, e la soluzione di questo problema all’interno della personalità. É come se dopo molti anni passati a combattere con le corna di un dilemma, ci svegliassimo a un tratto e scoprissimo che l’animale era unicorno. In certo senso, sto dicendo semplicemente che ognuno ha un Sé educato e socializzato e un Sé privato, accessibile solo nell’intimità. Ciò è comune e, potremmo dire, normale. Se vi guardate intorno, potrete osservare che questa scissione del Sé è “sana”, ed è una conquista che si raggiunge crescendo; “in stato di malattia”, la stessa scissione diventa uno «scisma» della mente che può essere anche molto profondo, e che quando raggiunge il livello più profondo viene chiamato schizofrenia. Io sto pertanto parlando di cose comuni, che sono però di grande significato e serietà.

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Creatività e vita quotidiana

La creatività consiste nel mantenere, nel corso della vita, qualcosa che appartiene all’esperienza infantile: la capacità di creare il mondo.
Donald Winnicott, Dal luogo delle origini. Raffaello Cortina Editore

Qualunque sia la definizione di creatività che si voglia accettare essa deve includere il concetto di validità o di inutilità della vita a essere vissuta, e ciò quale conseguenza dell’accettazione o della negazione che la creatività faccia parte dell’esperienza individuale del soggetto. Per essere creativa, una persona deve esistere e avere il sentimento di esistere, non tanto come certezza consapevole, quanto come un dato di base da cui partire. La creatività dunque è l’azione che deriva dall’essere, segno che colui che è, è vivo. L’impulso può essere silente, ma quando possiamo parlare di «fare», allora siamo già in presenza della creatività.
É possibile dimostrare che, talora, in alcune persone, tutte quelle attività che indicano che l’individuo è vivo non sono altro che risposte a stimoli: sospeso lo stimolo, la persona non ha più vita. Ma nel caso limite, la parola essere non ha alcun significato: affinché l’individuo esista, e ne abbia il sentimento, deve predominare in lui il fare impulsivo su quello reattivo. (…) Cercando il termine «creare» in un dizionario, ho trovato questa definizione: «portare a esistere». Una creazione può essere «un prodotto della mente umana». Non è sicuro che la creatività sia una parola del tutto gradita agli eruditi. Per vita creativa io intendo la possibilità di non essere continuamente uccisi o annientati dalla compiacenza verso o dalla reazione a un mondo che fa violenza all’individuo; si tratta di riuscire a vedere ogni cosa in modo sempre nuovo. Mi riferisco all’appercezione in contrapposto alla percezione.

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Vita : il suo senso in termini psicologici

Qual è il senso della vita? Donald Winnicott ci parla, in termini psicologici, dei tre livelli della via di un essere umano e del ruolo fondamentale che il gioco e la creatività hanno nel creare quel complesso sistema che è la cultura.
Donald Winnicott, Dal luogo delle origini. Raffaello Cortina editore

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(…) Voglio prendere in considerazione il tipo di vita che una persona sana è in grado di condurre. Cos’è la vita? Non so dare una risposta precisa, ma penso che possiamo essere d’accordo nell’affermare che la vita è più una questione di “essere” che di sesso. Lorelei ha detto: «I baci sono molto piacevoli, ma un bracciale di brillanti rimane per sempre». Essere e sentirsi reali sono caratteristiche specifiche della salute mentale, e solo quando l’essere è un fatto acquisito possiamo procedere verso cose più positive. Ritengo che non si tratti soltanto di un giudizio di valore, ma che vi sia un legame tra la salute emozionale dell’individuo e il senso di sentirsi reali. Senza alcun dubbio la maggior parte della gente dà per scontato il fatto di sentirsi reali, ma a quale prezzo? In quale misura essi negano la verità che di fatto esiste il pericolo di sentirsi non reali, posseduti, di non essere se stessi, di precipitare all’infinito, di non avere una direzione, di essere separati dal proprio corpo, annientati, di essere un nulla, di non avere un luogo in cui stare? La salute non è compatibile con la “negazione” di alcunché.

Le tre vite
Concludo parlando dei tre tipi di vita che le persone sane possono condurre:

La vita nel mondo, con le relazioni interpersonali che costituiscono una chiave anche per l’utilizzazione dell’ambiente non umano

La vita della realtà psichica personale (a volte detta interna). É questo l’ambito in cui una persona creativa si dimostra più ricca di un’altra, più profonda e più interessante. A questa vita appartengono i sogni (o ciò da cui scaturisce il materiale del sogno). (…)

L’area dell’esperienza culturale. L’esperienza culturale ha inizio con il gioco e conduce a tutto ciò che costituisce il mondo umano, dalle arti ai miti della storia, alla lenta marcia del pensiero filosofico e ai misteri della matematica, fino alle istituzioni sociali e alla religione.

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