Archivi tag: Cesare Musatti

folla 5

Folla, come funziona il conformismo

Nella folla l’individuo tende a scomparire e a diventare un soggetto acritico fortemente suggestionabile… Cesare Musatti, Trattato di Psicoanalisi vol. 2, Bollati Boringhieri

L’individuo isolato è un’astrazione priva di realtà, e in modo specifico la psicoanalisi si è venuta tutta costruendo attraverso una indagine della vita affettiva, quale si esplica nell’uomo per i suoi concreti rapporti con quegli altri individui che costituiscono il suo ambiente familiare e sociale. Ma si parla precisamente di psicologia collettiva, quando, prescindendo da tali relazioni con individui determinati e specifici, e rispetto ai quali il comportamento individuale risulta differenziato, si considerano le influenze che su di lui esercita un gran numero di persone, che individualmente gli possono essere estranee, ma al cui gruppo egli in certo modo partecipa: cioè il comportamento. dell’individuo in quanto membro di una tribù, di una casta, di una classe sociale, di un partito politico, di uno stato, o anche semplicemente di una folla momentaneamente costituitasi in forza di una situazione particolare e transitoria. E sorge precisamente il problema della psicologia collettiva, per il fatto che il comportamento individuale può subire, quando l’individuo è esposto a tali influenze, quando cioè è incorporato in una di queste entità collettive, una modificazione radicale.

Continua a leggere su: Cesare Musatti, Trattato di Psicoanalisi vol. 2, Bollati Boringhieri

Leggi altro articolo: Pensiero genuino e pensiero conformista

Leggi su Cesare Musatti

melanconia 1

Melanconia : come nasce?

Melanconia: cosa è e quali sono i meccanismi psicologici che la determinano. Con parole chiare, il grande psicoanalista italiano ci spiega i processi psicologici responsabili della melanconia e in cosa differiscono dal normale “cordoglio” . Cesare Musatti, Trattato di psicoanalisi vol. 2. Bollati Boringhieri

Lo stato d’animo del melanconico ha caratteri assai simili al cordoglio, dato dalla perdita di una persona assai cara (o da una perdita ideale di valore corrispondente, come perdita della patria, della libertà, ecc.), per cui si presenta opportuno istituire una analisi parallela della malinconia e del cordoglio. Entrambi gli stati sono caratterizzati da una profonda dolorosa depressione, da una riduzione dell’interesse per il mondo esterno, da un annullamento della capacità di amare e da un impedimento ad ogni attività. Nella malinconia vi è in più uno straordinario abbassamento del sentimento di sé, ossia del senso del proprio valore che si manifesta con auto rimproveri e autoaccuse, e che può accentuarsi fino ad assumere il carattere di una attesa delirante di sciagura sentita come castigo. Il cordoglio non ha in sé nulla di anormale, e ci appare una reazione naturale alla scomparsa di una persona amata. Si può caratterizzare come costituito da una incapacità ad accettare quella morte: la ragione ci dice che quella persona non è più, ma la nostra libido profondamente investita in quel suo oggetto, si rifiuta di abbandonarlo. Per questo siamo incapaci di interessarci a tutto ciò che con quella persona non ha a che fare; per questo siamo incapaci di ritrovare nuovi oggetti di amore. È necessario, come si dice, che trascorra un certo tempo, perché “uno si renda ragione”, cioè accetti la scomparsa definitiva dell’oggetto amato. Pare anzi che il cordoglio sia l’espressione di un lavoro psichico che, in questo senso, si svolgerebbe in noi; frutto di un tale lavoro sarebbe quella progressiva liberazione della libido investita ed immobilizzata, che finisce col rendere il soggetto nuovamente capace di altri investimenti libidici. La analogia della melanconia col cordoglio ci permette di ritenere che anche il melanconico abbia perduto qualcuno. Talora la melanconia si produce anch’essa in seguito alla morte di una persona cara, o ad una perdita equivalente (come una delusione amorosa), Talora invece il melanconico non sa chi o che cosa ha perduto, anche se ha il senso di una irreparabile perdita. Pare perciò che la malinconia si differenzi dal cordoglio normale perché, nella perdita che la provoca, vi è qualche cosa di inconscio.

Continua a leggere su: Cesare Musatti, Trattato di psicoanalisi vol. 2. Bollati Boringhieri

Leggi altro articolo su: “Depressione, uno sguardo oltre la malattia”

Leggi articolo su Cesare Musatti

Estroversione e introversione

Estroversione e introversione sono due termini che si riferiscono a due orientamenti di interesse della psiche. Estroversione e introversione come diverso rapporto con la realtà e le proprie fantasie. Estroversione e introversione come spinte capaci di determinare diversi modi di stare al mondo.
Cesare Musatti, Trattato di Psicoanalisi vol 2. Bollati Boringhieri

estroversione e introversione

Abbiamo già veduto, a proposito della vita infantile che, nella prima infanzia, il bambino tende ad appagare i suoi bisogni in forma allucinatoria, cioè integrando e trasformando di fantasia i dati percettivi costituenti ciò che diciamo la situazione reale, conformemente ai suoi desideri. L’attività che il bambino svolge in tal modo, di fronte a quelli che egli sente come bisogni o come stimoli (ad esempio l’allucinazione delle sensazioni relative alla assunzione del cibo, con cui il lattante, sotto lo stimolo della fame, integra le impressioni tattili procuratesi succhiando un oggetto qualsiasi) è precisata da Freud come un’attività puramente regolata dal principio del piacere: giacché è svincolata da ogni esigenza che non sia quella dell’appagamento del bisogno. Ma un tale appagamento si rivela illusorio, e il bambino apprende presto a ricercare un’altra forma di appagamento, regolato questo dal principio della realtà: il bambino apprende cioè ad agire sulla realtà e a trasformarla per .attingere da essa l’appagamento delle sue tendenze e dei suoi desideri. Il principio della realtà esige tuttavia spesso un differimento di un tale appagamento, la sua subordinazione a determinate azioni e a determinati sforzi che possono essere penosi, e implica la rinuncia all’appagamento di date tendenze per poter ottenere quello di date altre, quando le prime siano in contrasto con le seconde. Il bambino apprende cosi quello che è il comporta mento dell’adulto rispetto ai suoi desideri ed alle sue tendenze, comportamento che è sempre di costante parziale rinuncia.

Continua a leggere su: Cesare Musatti, Trattato di Psicoanalisi vol 2. Bollati Boringhieri

Leggi su estroversione e introversione
Leggi articolo su estroversione e introversione: