Nella folla l’individuo tende a scomparire e a diventare un soggetto acritico fortemente suggestionabile… Cesare Musatti, Trattato di Psicoanalisi vol. 2, Bollati Boringhieri
L’individuo isolato è un’astrazione priva di realtà, e in modo specifico la psicoanalisi si è venuta tutta costruendo attraverso una indagine della vita affettiva, quale si esplica nell’uomo per i suoi concreti rapporti con quegli altri individui che costituiscono il suo ambiente familiare e sociale. Ma si parla precisamente di psicologia collettiva, quando, prescindendo da tali relazioni con individui determinati e specifici, e rispetto ai quali il comportamento individuale risulta differenziato, si considerano le influenze che su di lui esercita un gran numero di persone, che individualmente gli possono essere estranee, ma al cui gruppo egli in certo modo partecipa: cioè il comportamento. dell’individuo in quanto membro di una tribù, di una casta, di una classe sociale, di un partito politico, di uno stato, o anche semplicemente di una folla momentaneamente costituitasi in forza di una situazione particolare e transitoria. E sorge precisamente il problema della psicologia collettiva, per il fatto che il comportamento individuale può subire, quando l’individuo è esposto a tali influenze, quando cioè è incorporato in una di queste entità collettive, una modificazione radicale.
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