L’ adolescente è in un periodo in cui si fanno le prove di un’identità indipendente. Per l’adolescente la famiglia, non è più il metro di paragone, i genitori non sono più le persone che i figli desiderano emulare. L’ adolescente ricerca modelli al di fuori della famiglia, modelli con i quali possa misurarsi. Per questo motivo spesso l’ adolescente con i suoi comportamenti può generare nei genitori una grande difficoltà di accettazione…
Asha Phillips, I no che aiutano a crescere. Feltrinelli
La presenza di un adolescente in casa può trasformare la vita di tutta la famiglia. Se lo accettiamo a braccia aperte nel suo nuovo ruolo possiamo ritrovarci la casa invasa da orde di ragazzi chiassosi e vederci costrette a nutrire molte bocche affamate. Oppure è sempre in giro e ci dà poche notizie di quello che fa. É inevitabile che la questione dei limiti provochi attriti. Quali esigenze hanno la precedenza? Se pensiamo che abbia bisogno di stare in gruppo e vogliamo che sia libero di farlo, tenendolo però accanto a noi, dovremo accettare alcuni inconvenienti. Ma che ne sarà degli altri componenti della famiglia? Il più piccolo non rischia di sentirsi terribilmente isolato vedendo il fratello così circondato da amici? Il rumore ed il disordine non interferiranno con il lavoro o con il tempo libero dei genitori? Chi dice “no” a chi? Se vostro figlio è sempre fuori, come sopportate il fatto di sentirvi escluse? Si tratta anche questa volta di trovare una soluzione equilibrata. La vostra disponibilità ad accettare i cambiamenti della sua vita sociale incoraggia l’adolescente a rimanervi vicino senza sentirsi prigioniero o rifiutato. Dobbiamo essere pronte a scoprirlo molto diverso da com’era prima e diverso da noi. Anche questo fa parte della sua scoperta di sé, della sua ricerca del tipo di persona che vuole essere. Ricky a quindici anni venne inviato da una psicoterapeuta infantile perché i suoi genitori pensavano che fosse “matto”. Ci riferirono che vestiva in modo assurdo, era molto chiuso, non rispettava le regole della famiglia, stava fuori fino a tardi, non era puntuale a scuola, era disordinato… Al primo incontro la psicoterapeuta si aspettava di vedere una specie di mostro. Le comparve davanti un tipico teenager, con vestiti sgargianti, leggermente eccentrici. Dalle sue parole fu subito chiaro che era alle prese con l’immagine che i genitori avevano di lui. Pensava di essere come la maggior parte dei suoi amici. Vedendo insieme tutta la famiglia emerse un quadro piuttosto chiaro.(…)
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