sogni rivelatori

Sogni rivelatori di noi stessi

Sogni rivelatori sono quelli che ci svelano ciò che noi abbiamo intuito riguardo una situazione o una persona ma che non abbiamo consapevolmente elaborato nella forma di “percezione” cosciente. I sogni rivelatori ci svelano la capacità del nostro inconscio di percepire la realtà e allo steso tempo i sogni rivelatori mostrano tutti i limiti delle nostre percezioni correnti. Erich Fromm analizza due sogni rivelatori che se ascoltati possono dare al sognatore utili indicazioni sudecisioni da prendere. I sogni rivelatori non sono, dunue, premonizioni ma rivelano lo sguardo attento e saggio del nostro inconscio.
Erich Fromm, Il linguaggio dimenticato. Bompiani

Due sogni rivelatori
Il sogno che sto per spiegare fu riferito da un uomo che, il giorno prima di farlo, aveva incontrato una “persona molto importante”. Essa era reputata saggia e gentile e il sognatore la vide sotto l’influsso di ciò che ognuno diceva sul suo conto. Si trattava di un anziano signore che egli aveva lasciato dopo un’ora circa con l’impressione di aver incontrato una persona di riguardo e gentile.
Vedo il Sig. X (la persona molto importante); il suo viso appare del tutto diverso da come appariva ieri. Vedo una bocca crudele e un viso duro. Sogghignando racconta a qualcuno che è appena riuscito a estorcere a una povera vedova le sue ultime lire. Provo un senso di repulsione.
Quando gli venne chiesto di riferire ciò che gli era accaduto in relazione a questo sogno, il sognatore osservò che poteva ricordare di aver provato una fugace sensazione di delusione quando entrò nella stanza del Sig. X e gettò per la prima volta una rapida occhiata al suo viso; tuttavia questa sensazione scomparve non appena X avviò un’amichevole e avvincente conversazione. Come possiamo interpretare questo sogno? Forse il sognatore è invidioso della fama del Sig. X e per questa ragione non ha simpatia per lui? Il sogno sarebbe allora l’espressione di un odio irrazionale che il sognatore alberga in sé senza rendersene conto. Ma non si tratta del nostro caso. Durante  successivi incontri, dopo che il nostro sognatore  era  divenuto  consapevole del suo sospetto attraverso i suoi sogni, osservò X più attentamente e scoprì che nell’uomo vi era quell’elemento di crudeltà che per la prima volta aveva visto nel suo sogno. La sua impressione venne confermata dai pochi che osavano nutrire dei dubbi sull’opinione della maggioranza, secondo la quale X era un uomo tanto gentile. Venne pure convalidata da alcuni episodi della vita di X che non erano crudeli come quello del sogno, ma che tuttavia rispecchiavano uno spirito analogo. Possiamo perciò dedurre che la intuizione che il sognatore ebbe del carattere di X fu molto più acuta nel suo stato di sonno che non nel suo stato di veglia. Il “rumore ” dell’opinione pubblica, secondo la quale X era un uomo meraviglioso, gli impedì di divenire consapevole delle sue capacità critiche nei confronti di X quando lo vide. Fu soltanto più tardi, dopo che ebbe fatto questo sogno, che poté ricordare quella frazione di secondo in cui aveva provato quel senso di diffidenza e di dubbio.

Continua a leggere su: Erich Fromm, Il linguaggio dimenticato. Bompiani

Leggi articolo: Interpretazione del sogno, pensare dormendo