Processo analitico : cosa dice Jung

processo analitico

Carl Gustav Jung spiega in cosa consista il processo analitico e come questo sia stato fonte per lui di conoscenza dell’animo umano e come esso vada al di là della volontà o delle potenzialità del terapeuta.
Da: Carl Gustav Jung, Introduzione alla problematica psicologico-religiosa dell’alchimia. Bollati Boringhieri

 

Il mio contributo a proposito dell’essenza dell’anima umana consiste in prima linea in osservazioni fatte sull’uomo. È stato detto di queste mie osservazioni che si tratta di esperienze sconosciute о difficilmente accessibili. È un fatto strano, ma che si verifica di continuo, che tutti indistintamente, anche i profani più incompetenti, credono di essere completamente al corrente in materia di psicologia, come se la psiche fosse proprio il campo che gode della conoscenza più generale. Ma ogni persona che conosca veramente l’anima umana sarà d’accordo con me se dico che essa appartiene ai fenomeni più oscuri e più misteriosi che si presentano alla nostra esperienza. È un campo nel quale non si finisce mai d’imparare.
Nella mia attività pratica non passa quasi giorno nel quale io non mi imbatta in qualcosa di nuovo e di inaspettato. Certo, le mie esperienze non sono fatti correnti, quotidiani, superficiali. Ma sono alla portata di qualunque psicoterapeuta si occupi di questo campo specifico. Dunque mi sembra, per non dir altro, assurdo che mi si muova il rimprovero che le esperienze da me comunicate sono sconosciute. Io non mi sento responsabile dell’insufficienza delle conoscenze psicologiche dei profani. Nel processo analitico, cioè nel confronto dialettico tra la coscienza e l’іnсоnsсіо, c’è uno sviluppo, un progredire verso un fine о una fine, la cui natura difficilmente spiegabile mi ha occupato per molti anni. I trattamenti psichici giungono a “una fine” in tutte le fasi possibili dello sviluppo, senza che si abbia contemporaneamente la sensazione di aver raggiunto anche “un fine”. Finali tipici, temporanei, hanno luogo:

  • dopo aver ricevuto un buon consiglio;
  • dopo aver fatto una confessione più о meno completa, ma comunque sufficiente;
  • dopo aver riconosciuto un contenuto essenziale, rimasto inconscio fino a quel momento, il quale, reso cosciente, porta come conseguenza un nuovo impulso di vita о di attività;
  • dopo un distacco dalla psiche infantile, ottenuto mediante un lavoro piuttosto lungo;
  • dopo aver trovato un nuovo modo razionale di adattamento a condizioni ambientali forse difficili о eccezionali;
  • dopo la scomparsa di sintomi dolorosi;
  • dopo che s’è verificata una svolta positiva del destino, per esempio dopo un esame, un fidanzamento, un matrimonio, un divorzio, un cambiamento di professione ecc.;
  • dopo aver riscoperto l’appartenenza a una confessione religiosa, о dopo una conversione;
  • dopo aver cominciato a costruire una filosofia pratica di vita (“filosofia” nel senso antico).

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